Beh senza dubbio, anche se non aspirate a diventare esperti velisti o lupi di mare, la cosa migliore per apprezzare fino in fondo la vostra vacanza è capire su cosa vi trovate e come quella "cosa" è in grado di portarvi in giro.
Ovviamente non faccio riferimento agli spostamenti a motore, in quanto non differiscono da nessun'altra imbarcazione, piuttosto vorrei darvi piccoli accenni sul come e perché una barca si muove sfruttando unicamente le forze che la natura ci mette a disposizione e che fanno della vela un'esperienza unica.
Gli spostamenti dell'uomo sull'acqua risalgono all'alba dei tempi. La storia moderna attribuisce la nascita della moderna concezione della navigazione marittima agli Egizi e ai Fenici e ai Romani, ma sicuramente grandi avventurieri del mare sono state anche le popolazioni del nord Europa che, si dice, abbiano raggiunto le coste del continente americano molto prima degli Esploratori del 1400 e 1500 d. C.
Da subito questi grandi popoli hanno intuito la necessità di poter manovrare imbarcazioni sempre più grandi sfruttando non solo le braccia dei vogatori, ma anche la forza del vento.
Ed ecco i velieri, grandi maestosi, diversi tra loro in base alle maturate esperienze dei vari popoli, nascono le prime vele quadre e che si sono sviluppate sino ad arrivare ai grandi velieri della storia che tutti conosciamo, come le tre Caravelle di Cristoforo Colombo.
L'unico grande problema di queste grandi navi era scegliere le rotte e il periodo dell'anno per navigare. Infatti non potendo risalire il vento, i grandi velieri dovevano navigare con il vento in poppa, e quindi solcare i mari sfruttando i venti predominanti nella zona di navigazione.
Ed ecco che venti come gli Alisei o i Monsoni diventano decisivi per la navigazione negli oceani.
A partire dall'epoca bizantina, si sviluppa anche un nuovo modo di concepire la vela, si cominciano a ridurre in forma triangolare le vele quadre, e pian piano prende piede una vela che si può dire l'antenata della vela aurica.
Con la sua nascita la navigazione a vela ha un nuovo impulso, dato dalla possibilità di navigare risalendo le acque anche indipendentemente dalla provenienza del vento.
Le vele auriche si studiano, vengono sviluppate ed adattate alle necessità della navigazione.
Ma è a partire dal XVII secolo che nasce la vela moderna e affonda le sue radici nella lotta contro la pirateria marina. Nel corso del Secolo XVII le rotte delle Indie Orientali, dell'Africa e delleAmeriche erano infestate di pirati. Fra le principali prede delle scorrerie piratesche erano i navigli olandesi, che spostavano merci di valore fra l'Olanda e le proprie colonie.
Per rispondere a tali minacce gli Olandesi svilupparono dei velieri veloci ed agili chiamati jachtschip (dall'olandese "jacht", che significa cercare, cacciare, perseguire) i quali avevano il compito di inseguire e catturare i vascelli pirata. Risultando estremamente divertenti da condurre, queste agili imbarcazioni furono largamente usate anche a fini sportivi.
Queste imbarcazioni furono scoperte da Carlo II d'Inghilterra, che se ne appassionò a tal punto che una volta tornato in Gran Bretagna si fece costruire lo Jaime, un imbarcazione di 25 metri che impegnò immediatamente in una regata contro il Duca di York.
Nasce così la vela sportiva, nel frattempo la parola di origine olandese "jacht" veniva anglicizzata nel termine "yacht" oggi largamente diffuso per indicare le imbarcazioni a vela.
...alla prossima puntata!!!!
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